Il provvedimento di revisione assegno divorzile e dell’assegno di mantenimento per i figli presuppone l’accertamento di una sopravvenuta modifica delle condizioni economiche dei genitori. Quando rivolgersi all’agenzia investigativa
L’assegno divorzile è quel contributo economico che l’ex coniuge è obbligato a corrispondere a favore dell’altro coniuge quando questo non dispone dei mezzi adeguati, ovvero si trova in una situazione di oggettiva impossibilità a procurarseli. Il suddetto importo non è però immutabile, infatti, è possibile chiedere la revisione assegno divorzile.
L’articolo 9 della legge sul divorzio infatti stabilisce che qualora, a seguito dell’emissione della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, sopravvengano giustificati motivi il tribunale, su ricorso di una delle parti, può disporre la revisione delle disposizioni concernenti la misura e le modalità dell’assegno di divorzio.
La stessa legge sul divorzio disciplina quando e in quali circostanze può esserne richiesta la revisione. Si tratta per lo più di cause che operano automaticamente, come la morte di un degli ex coniugi, il passaggio a nuove nozze e il venir meno dei presupposti che ne giustificano la corresponsione.
La revisione dell’assegno divorzile è, dunque, lo strumento messo a disposizione dal legislatore per modificare la misura dell’importo dell’assegno, per sopprimerlo oppure chiederne la corresponsione precedentemente rifiutata o non richiesta.
Assegno di mantenimento
L’assegno di mantenimento, invece, è il contributo che l’ex coniuge deve versare al genitore affidatario per contribuire appunto al mantenimento dei figli.
L’ammontare dell’assegno di mantenimento può sempre essere modificato se sussistano determinate presupposti: devono cambiare le condizioni economiche di uno dei due genitori, cambiano le esigenze del figlio, la variazione deve dipendere da un evento sopravvenuto e imprevedibile.
Il provvedimento di revisione assegno divorzile o di mantenimento presuppone l’accertamento di un cambiamento. Lo stesso Giudice ha la facoltà di attivare indagini di carattere patrimoniale per la tutela familiare atte a verificare le effettive disponibilità finanziarie e il reale tenore di vita dell’ex coniuge.
In questo caso ci si può rivolgere ad agenzie investigative che possono reperire tutte le informazioni necessarie. Le indagini permettono, per esempio, di ricercare fonti di reddito non dichiarate, una sopraggiunta eredità, un lavoro senza contratto o anche accertare l’impossibilità di procurarsi mezzi economici.